Salute e benessere
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Healing gardens e Horticultural Therapy in Ospedale

La natura nell'ospedale, l’ospedale nella natura
Partner: Fondazione Ospedale Alba-Bra Onlus, Il Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano, Il Dipartimento di Scienze e Tecnologie agro-alimentari dell’Università di Bologna
ASL CN2 - Azienda Sanitaria Locale CN2 - Alba e Bra
Strutture della sanità pubblica
https://www.aslcn2.it/
DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Il progetto ruota attorno al tema del “verde terapeutico” e ha previsto la realizzazione di aree verdi, ovvero healing gardens, giardini terapeutici progettati per garantire benefici per la salute della comunità ospedaliera, derivante da un’interazione attiva o passiva con la natura; insieme alla riqualificazione degli spazi e alla realizzazione di iniziative di orticultura terapeutica (horticultural therapy o HT). Le iniziative di HT sono di supporto alle terapie convenzionali per la cura e la riabilitazione di persone affette da differenti problematiche psichiche o fisiche e possono interessare svariati setting di cura e prevenzione. In questo caso sono state realizzate per pazienti ricoverati presso il reparto di psichiatria e il reparto di radioterapia. La presenza di spazi verdi contribuisce anche all’umanizzazione dell’ospedale, creando un ambiente più accogliente e confortevole, favorendo la visione olistica della cura del paziente, per la promozione del benessere psicofisico.

OBIETTIVI DELLA SOLUZIONE

Gli healing gardens e le iniziative di HT hanno lo scopo di promuovere il contatto con la natura, che garantisce benefici per le persone e migliora la qualità dell’assistenza sanitaria. La progettazione degli spazi è stata effettuata in modo “partecipato”. Le tecniche di HT utilizzate hanno aiutato i partecipanti a ottenere benefici fisici, cognitivi, psicologici-emotivi e sociali. In particolare, il progetto ha coinvolto pazienti del reparto di psichiatria, con problematiche quali solitudine, isolamento, sintomi depressivi e psicotici; e del reparto di radioterapia, con problemi di accettazione della diagnosi e del percorso di cura, paura e rabbia. I primi (50), coinvolti attivamente in uno spazio calmo e creativo, hanno dimostrato rispetto per il giardino, desiderio di poterne fruire e di voler prendersi cura di un altro essere vivente. I secondi (97 coi caregiver), nonostante alcune resistenze, hanno partecipato in modo propositivo alle attività, con operatori sanitari e caregiver.

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