Valeria Giordano

Dirigente Tecnico Amministrativo
AUTOCANDIDATURA
ASL ROMA 3
Strutture della sanità pubblica
SITUAZIONE DI PARTENZA

Dal 2019 dirigente ingegnere presso la ASL ROMA 3, inizialmente assegnata presso l’Ufficio Tecnico e, successivamente, in staff alla Direzione Generale.
Il contesto che emergeva, già nel 2019, restituiva la classica immagine del “non mi compete… quindi non lo faccio” o dell’ancor più usuale “faccio così, perché si è sempre fatto così” se non addirittura “fattelo tu”, associata ad una reale assenza di competenze ad es. in materia di appalti o conoscenza della normativa relativa ad es. ai dispositivi medici tanto da rischiare di continuare a disperdere copiosi finanziamenti regionali/comunitari in tale ambito: assenza di programmazione ed assegnazione chiara di compiti e responsabilità e di personale necessario in particolar modo per l’attività di approvvigionamento di apparecchiature elettromedicali, non proceduralizzata e/o non nota; mancanza di disponibilità del personale a formarsi su tali aspetti o ad affiancare esperti esterni chiamati ad hoc.
Sembrava quindi già chiaro che fosse utile mettere a disposizione le competenze proprie ed acquisirne di nuove, superando gabbie consolidate nella PA e mettendosi in gioco con umiltà, ripartendo dall’affinamento dell’aggiornamento personale e dall’affiancamento ai professionisti esperti a costo di andarseli a cercare fuori dai confini dell’ufficio, probabilmente necessitante di tempistiche differenti.
Tali criticità ed esigenze divenivano, purtroppo, dal febbraio 2020, immediatamente ancor più evidenti, quando talune attività istituzionali/amministrative iniziavano a divenire improvvisamente tutte straordinarie (e quelle ordinarie si fermavano), richiedendo quotidianamente straordinarie capacità di reazione, in termini di competenze tecniche e trasversali insieme. Capacità di trovare soluzioni alternative ed efficaci, con tempi di risposta immediati, flessibilità, inventività, e continuo aggiornamento a tutto campo, stando al passo con i tempi dell’epidemia prima e pandemia poi.
Occorreva collaborare, fin da subito, con chi avrebbe voluto.
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COSA È STATO FATTO
Si rendeva necessario individuare colleghi capaci di buttare il cuore oltre l’ostacolo!
Ecco quindi che già nel Febbraio 2020 grazie alla collaborazione con il collega della Rianimazione ASL RM3 (Dott. Marra) ed alle intuizioni personali e professionali date dallo scambio di informazioni con colleghi/parenti/amici del Nord Italia, veniva effettuato un lavoro di valutazione e condivisione delle tecnologie necessarie per la dotazione minima di un locale di isolamento per paziente sospetto/affetto da Covid-19 di minor e maggior criticità clinica. Introducendo in ASL un ELENCO relativo al fabbisogno di apparecchiature necessarie per l’allestimento tecnologico di un locale di isolamento tipo, per pazienti affetti da SARS-CoV-2, da destinarsi al Pronto Soccorso e/o alla Terapia Intensiva, successivamente ripreso da prospetti similari di associazioni di settore (e poi rimodulato via via in base alle esigenze rappresentate dalle varie fasi pandemiche e dalle richieste di Regione e Ministero della Salute e dalla gestione di talune acquisizioni da parte della Protezione Civile, di CONSIP, della Struttura Commissariale).
Sulla base di ciò si sarebbe potuto ipotizzare di avviare le procedure di gara previste dal Codice Appalti tramite gare a procedura negoziata in presenza di tempestività autorizzativa e decisionale a procedere con quanto ipotizzato/elencato necessario.
Ma la tempestività non è caratteristica della PA e le apparecchiature individuate andavano approvvigionate. Ed in data 11 marzo 2020 l’OMS definiva la diffusione del Covid-19 come pandemia diffusa in tutto il pianeta.
Memore del successo ottenuto dalla collaborazione con la collega del Provveditorato ASL RM4 (Dott.ssa Giacomodonato) con la quale nel 2019 eravamo appunto riuscite a portare a compimento un progetto del 2017, riuscendo a non perderne il relativo finanziamento, sceglievamo appunto di continuare a collaborare, durante tutto il tutto il 2020, sempre gratuitamente, iniziando nel marzo 2020 con l’adottare le procedure d’acquisto previste dal codice appalti –quali procedimenti amministrativi– per gli affidamenti diretti < 40.000,00 euro e procedure negoziate senza bando, ossia secondo l’art. 36 e l’art. 63 del D.Lgs. 50/2016 e ulteriormente consentite e confermate dalle varie ordinanze nazionali e regionali relative al Covid e dal MEPA. Redigendo ed affinando MODULI ad uso, allora come ora, delle varie UU.OO. della azienda sanitaria locale, relativi alle procedure d’acquisto in modalità di affidamento diretto come previsto per legge e dal mercato elettronico della pubblica amministrazione, secondo il D.Lgs. 50/2016 e s.m.i. ed il DL 76/2020 e s.m.i..
Si portava così alla consapevolezza da parte del personale tecnico-amministrativo dell’esistenza dell’istituto dell’affidamento diretto, come presente anche sulla piattaforma per il mercato elettronico della pubblica amministrazione (MEPA), ossia degli art. 36 ed art. 63 del codice appalti.
ADERENZA AL PREMIO
L’esperienza descritta, rappresentativa di una piccola parte di quanto accaduto durante il periodo pandemico, mostra un approccio alla funzione dirigenziale che tiene conto dell’obiettivo da raggiungere nell’immediatezza relativo alla situazione contingente e del momento critico, nel rispetto della legge e con attenzione costante alla res pubblica, utilizzando un problem solving creativo tramite l’individuazione di risorse (anche esterne all’azienda) disposte, sulla base di rapporti di stima reciproca, a collaborazione fattiva e non sulla base di accordi e formalità ed attingendo a tutto il proprio backgroud ed individuando, anzi rendendo attuative, soluzioni prima non utilizzate …anche se nessuno lo aveva mai fatto prima, andando oltre lo schema del “capisco l’urgenza e la difficoltà del momento, ma in questo modo saltano tutti i percorsi gerarchico-organizzativi secondo i quali siamo abituati a muoverci”.
Il risultato è stato quello di permettere all’azienda di dotarsi/approvvigionarsi ed ai sanitari l’utilizzo, di migliaia di apparecchiature elettromedicali, nel rispetto delle direttive europee, nazionali e regionali e delle necessità, ordinanze, vincoli, piattaforme, e contestualmente sopperendo a riscontrate lacune, grazie a spirito di iniziativa e tenacia, costante studio ed approfondimento normativo a proprie spese, reciproca formazione/informazione e supporto, nel tentativo di contrastare anche dal punto di vista tecnico-amministrativo (tramite la professionalità dell’ingegnere clinico referente tecnico aziendale Covid, tanto importante quanto quella sanitaria) la comune crisi pandemica.