Tommaso Dradi

Responsabile di Unità Organizzativa Comune di Milano
SEGNALAZIONE
Comune di Milano
Regioni - Enti locali e loro unioni
COSA È STATO FATTO

La persona che candido, con pazienza e perseveranza affronta le sfide dell’innovazione effettiva, quell’innovazione che per essere tale deve trovare il suo fondamento nelle persone, nei processi e sulle soluzioni tecnologiche scalabili e riusabili. Con questi fondamenti si può costruire tutta l’impalcatura dei servizi interni ed esterni all’Amministrazione.
La sua forza di volontà ha consentito l’introduzione, ma soprattutto il consolidamento, di un modello di lavoro basato sull’Enterprise Architecture dall’infrastruttura fino ai servizi di business e ai canali di comunicazione dei servizi.
E’ capace di individuare i problemi che ostacolano il cambiamento, e di affrontarli con creatività. Costruisce l’innovazione, quella vera e non di tipo “usa e getta”, che apporta efficienza e semplificazione. La sua è una innovazione strutturale e rispettosa delle persone.
Alcuni esempi del suo operato che hanno :
– definizione e dispiegamento delle linee guida di Enterprise architecture in tutte le tipologie di affidamento di contratti ICT allo scopo di accrescere l’efficacia e l’efficienza dei propri servizi e privilegiare le iniziative imprenditoriali di digitalizzazione del territorio che offrono maggiori opportunità e benefici ai cittadini;
– governare lo sviluppo armonico dei sistemi ed il loro ciclo di vita
– introduzione e diffusione del processo di Hybrid Cloud e containerizzazione
– produzione di un impianto documentale per la realizzazione della Knowledge Base dei sistemi di semplice redazione, basata su ciò che serve e non sul formalismo dell’adempimento

La sua capacità di introdurre il cambiamento è riconosciuta ed autorevole.
A dimostrazione di questo, la delibera di Giunta Comunale 620/2020, per l’approvazione di specifici indirizzi finalizzati all’adozione da parte dell’Amministrazione
comunale del modello di Architettura d’Impresa (Enterprise Architecture), con i seguenti obiettivi e finalità:
1. garanzia di una governance unitaria sui tutti i processi di digitalizzazione e di
trasformazione digitale dell’Ente;
2. garanzia di una efficace evoluzione dinamica dei sistemi informativi dell’Ente,
funzionale e coerente con i processi amministrativi di competenza dello stesso ed in
grado di garantire il rispetto dei principi e della normativa in materia di qualità della
privacy, trasparenza e accessibilità dei dati;
3. definizione di linee guida e regole tecniche per lo sviluppo dei sistemi informativi
dell’Ente e adozione di un modello standard finalizzato a descrivere il funzionamento
dei processi, delle architetture applicative e delle infrastrutture tecnologiche (reti, CED,
sensori e attuatori);
4. applicazione dello standard di cui al punto 3 a tutte le fasi di progettazione e
realizzazione dei sistemi informatici che coinvolgono le Direzioni dell’Ente.
5. definizione di un processo continuativo di supporto alle nuove progettualità, per
assicurare un percorso di trasformazione digitale efficace e in grado di rispondere
tempestivamente ai cambiamenti.

Di seguito i principi di Enterprise Architecture definiti da Tommaso Dradi pe il Comune di Milano.
L’Enterprise Architecture (EA), non perfettamente traducibile come Architettura d’Impresa, è una disciplina consolidata nelle grandi organizzazioni dove l’IT ha un ruolo cruciale. Il suo obiettivo distintivo si può definire come segue:
L’Enterprise Architecture è la descrizione della struttura di un’organizzazione, dei suoi processi operativi, dei sistemi informativi a supporto, dei flussi informativi, delle tecnologie utilizzate, delle localizzazioni geografiche e dei suoi obiettivi.
Attraverso la conoscenza architetturale di un’organizzazione complessa, quale un’impresa, è possibile: regolare l’evoluzione strategica del parco applicativo, i processi di crescita ed efficientamento, controllare i rischi operativi,
garantire la qualità di dati e processi e verificare la conformità alle normative.
Ma l’EA non è solo una fotografia statica dell’architettura di un’organizzazione, bensì un processo dinamico di accompagnamento dell’evoluzione dei processi aziendali con l’evoluzione delle tecnologie dell’informazione. Nel contesto del Comune di Milano, si può vedere l’iniziativa di EA come un ponte strategico tra la Direzione Sistemi Informativi e tutte le altre Direzioni. Per maggiore chiarezza, riportiamo qui di seguito il quadro di riferimento che è stato definito a seguito di una fase di studio e applicazione degli standard esistenti e delle migliori prassi di settore.
Essendo una disciplina nata negli anni ’90, seppure si sia consolidata e diffusa più ampiamente solo negli ultimi dieci anni, la letteratura disponibile è vasta e si trovano quadri di riferimento molto diversi tra loro, impiegati in contesti specifici o riferiti a normative nazionali di paesi come USA, Regno Unito, Francia, Giappone. Nel contesto del CdM, sono stati stabiliti alcuni vincoli per garantire la scelta di un quadro di riferimento che risultasse applicabile e agibile in relazione alle risorse disponibili (persone, strumenti, livello di maturità dei processi di Governance IT esistenti):
1) L’analisi è stata circoscritta alla valutazione dei seguenti aspetti: semplicità del quadro di riferimento, reputazione dello standard nel settore, livello di diffusione e applicazione in ambito pubblico.
2) Il modello risultante può anche essere una sintesi di più quadri di riferimento (es quadro di riferimento principale con alcuni elementi presi da altri quadri di riferimento), l’essenziale è che venga identificato un quadro di riferimento la cui applicazione nel contesto del Comune sia pratica ed efficiente. Scelta del quadro di riferimento Dopo uno studio comparativo su diversi framework, relativi vantaggi e svantaggi, è stato condotto un approfondimento sull’applicazione del modello TOGAF, attualmente lo standard de facto nel settore ICT a livello internazionale. Lo studio è stato condotto principalmente sui seguenti testi:
1.The practice of Enterprise Architecture (ed. 2018) Svyatoslav Kotusev
2.The TOGAF Standard 9.2 The Open Group.
3.Chess and the Art of Enterprise Architecture (ed 2015) Gerben Wierda
4.TOGAF 9.1 – A Pocket Guide Andrew Josey EA3 – An introduction to EA (Third Edition) Scott A. Bernard

Nel contesto del Comune di Milano, l’applicazione del TOGAF o di altri framework applicati tradizionalmente in ambito PA da altri paesi5 si sarebbe tradotta in un impianto eccessivamente formale, con una metodologia molto articolata e difficile da diffondere in breve tempo, in ragione della totale novità dell’iniziativa e delle dimensioni contenute dell’Unità EA. Pertanto, la ricerca si è orientata a identificare un quadro di riferimento che fosse focalizzato sugli aspetti strutturali (ontologici) di EA e massimizzasse l’utilità della documentazione prodotta, mantenendo semplice l’approccio metodologico alla rappresentazione delle architetture. È stato identificato come idoneo il modello denominato “CSVLOD” di Svyatoslav Kotusev6 e si è proceduto a declinarlo nel contesto dell’Ente. La scelta deriva dal fatto che a fronte di un numero ridotto di requisiti formali nell’organizzazione degli artefatti documentali e dei processi di EA, lo schema CSVLOD si articola su sei dimensioni (“Considerations, Standards, Visions, Landscape, Outline, Design”) ed è compatibile con una futura convergenza verso TOGAF (desiderabile in quanto metodologicamente più consolidato, più diffuso e in costante aggiornamento). Adattamento del quadro (tailoring) Del modello CSVLOD è stata adottata integralmente la filosofia che scinde gli attori in due gruppi principali: “Business” e “IT”. Per questo è stato creato l’impianto principale basato su due modelli documentali denominati “EA-PROF Documento di Profilo” (contenente le informazioni sui servizi e processi aziendali, sul contesto normativo e sui requisiti funzionali) e “EA-PROG Documento di Progetto” (contenente tutte le descrizioni architetturali degli strati Applicativi, Basi di Dati, Infrastrutture). Oltre ai modelli documentali che sono riferiti all’ambito di un progetto specifico (ad es. il Sistema Unico dei Servizi Educativi), vi sono le Linee Guida, ovvero gli artefatti che definiscono gli standard da rispettare a livello di principi e di specifiche soluzioni tecnologiche. Gli artefatti documentali si ricollegano a una rappresentazione a tre strati dell’architettura (schematizzazione di derivazione TOGAF):
1) Livello Aziendale (Business Layer)
2) Livello Sistemi Informativi (Application Layer)
3) Livello Infrastrutture ICT (Technology Layer).

Questa rappresentazione è ospitata in forma automatizzata, cioè interrogabile ed esplorabile, dall’applicativo CMDBuild (vedi par 2.2.4) L’Appendice 1 riporta l’indice degli artefatti documentali di EA, che è il risultato dell’adattamento del quadro CSVLOD al Comune di Milano.

LINK PERTINENTI

https://alm-redmine.comune.milano.it/projects/linee-guida-ict/wiki