Roberto Giannuzzi

Dirigente Informatico
AUTOCANDIDATURA
Comune di Lecce
Regioni - Enti locali e loro unioni
SITUAZIONE DI PARTENZA

Sono Dirigente del settore Programmazione strategica comunitaria del Comune di Lecce e dirigo i programmi urbani complessi ed i progetti europei dal 2004. Il contesto è stato da subito caratterizzato da una carenza di risorse umane qualificate e da assenze di competenze specialistiche, inadeguato modello organizzativo e frammentazione dei modelli di governance interna ed esterna, con la conseguente dispersione di risorse finanziarie straordinarie. La macchina amministrativa era lenta e poco reattiva, con uffici e dipartimenti che scontavano la mancanza di competenze interdisciplinari e linguistiche, con assenza totale di circolarità di informazioni per partecipare a bandi europei ed evidenziava una rigida impostazione degli orari, oltre alla scarsa attitudine alla capacità di utilizzo di applicativi informatici e piattaforme. La sfida è stata quella di riorganizzare l’intera macchina burocratica, nel corso dei vari cicli di programmazione economica europea, sfruttando la capacity building per ogni fase, per rinnovare e rigenerare l’empowerment richiesto per ciclo programmatorio, potenziando dinamicamente le abilità richieste per adeguarsi alle regole del gioco, per trasformarle e patrimonializzarle costantemente in “abilità collettive” che innalzassero le performance individuali ed organizzative dell’Ente, in materia di progettazione, gestione, partecipazione pubblica, rendicontazione di progetti e programmi europei. Nei vari anni ci sono stati numerosi trial-and-error, prima di trovare una formula organizzativa adatta. Alla base ho messo in campo un’analisi costante e dinamica dell’ambiente e dei vincoli che influenzano il cambiamento organizzativo: processi, regole, comportamenti, persone e cultura dell’organizzazione. Ho iniziato così a mappare i processi organizzativi fino a cristallizzare le conoscenze in un manuale per il management dello sviluppo urbano, con lo scopo di facilitare lo scambio di esperienze e buone prassi non solo all’interno ma anche all’esterno dell’ente. Il settore ha così stabilito i processi organizzativi interni per attingere, in maniera ordinata, alle risorse straordinarie a valere sui bandi regionali, nazionali ed europei, sui vari cicli di programmazione comunitaria 2000-2006, 2007-2013, 2014-2020 ed attualmente con queste lezione apprese con metodologia learning by doing, ho riorganizzato tutta la macchina amministrativa al fine di proiettarla nella sfida dei programmi e progetti da attivare nel PNRR, nella Programmazione Europea 2021-2027 e nel Contratto Istituzionale di Sviluppo ‘Brindisi-Lecce-Costa Adriatica’.

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COSA È STATO FATTO
L’approccio perseguito nel corso degli anni è stato sistemico ed integrato, volto a costituire un vero e proprio centro urbano delle competenze e delle abilità sempre pronto ad evolversi per gestire i vari cicli della programmazione europea.
L’idea guida è stata quella di dare priorità ai contesti, i processi e le persone, per generare valore sostenibile per l’Ente, con il capitale umano reattivo, facilitando tecniche tipiche del management generativo. Si è articolato così un vero e proprio modello dinamico di struttura/nucleo operativa interno, che svolge assistenza tecnica in tutti i settori dell’Ente ed accelera l’efficace attuazione del PNRR e della semplificazione procedurale ed amministrativa per la gestione dei fondi, canalizzando anche le risorse umane assegnate dal concorso Coesione Sud, Dipartimento Funzione Pubblica.
Sullo sfondo della ruota di Deming, che definisce i quattro passaggi Plan, Do, Check, Act, si è proposto un modello organizzativo, della struttura di Programmazione Strategica della Città di Lecce, che diviene un vero e proprio “Hub della Rigenerazione Urbana” , sempre pronta a reinventarsi per rispondere a specifiche situazioni ed obiettivi legati alla capacità di programmare, di progettare, di attivare processi partecipativi, di gestire, articolare interventi, di monitorare e rendicontare risorse comunitarie, considerando queste funzioni l’ossatura permanente dell’Hub. Questo schema di lavoro così strutturato ha permesso un miglioramento continuo a piccoli passi, che ha coinvolto attivamente tutto il personale dell’ente attraverso un processo di cambiamento di valori, attitudini, comportamenti e culture organizzative in funzione delle regole del gioco da mettere in campo, utilizzando un sistema di management sostenibile.
In sostanza ho diretto e stabilizzato un sistema di management degli interventi di sviluppo urbano cofinanziati da fondi regionali, nazionali e comunitari per garantire la governance interna in materia di sviluppo integrato urbano e territoriale, per porre al centro dell’ente il ruolo del cittadino quale utente-cliente che, con l’ausilio delle tecnologie, è stato coinvolto nelle fasi più pregnanti della programmazione ed attuazione delle politiche e dei servizi. In tale dinamica organizzativa i progetti/uffici (Pianificazione Area Vasta, Smart City, Living Lab, Servizi Open data per i cittadini digitali, Ufficio del PNRR) sono stati progetti “innesto” che hanno permesso di aggiornare, riconoscere e certificare le competenze. Questi progetti “innesto” sono stati ad alto impatto riorganizzativo dell’Ente, e divenuti metodi di lavoro dirompenti che hanno caratterizzato i vari cicli della programmazione Europea e delineato un modello adattabile e replicabile in contesti differenti.
ADERENZA AL PREMIO
L’innovatività dell’Hub della Rigenerazione Urbana è quello di ripensare costantemente l’impatto operativo delle risorse comunitarie prima sull’organizzazione e poi sulla città, usando strumenti digitali ed agili, modellando schemi organizzativi con funzioni e processi, alcuni strutturati ed altri flessibili, per facilitare, sburocratizzare, velocizzare la gestione dei fondi europei per la città ed al servizio dei cittadini. Il ripensare sempre l’organizzazione in funzione dei cicli di vita della programmazione europea è da considerarsi innovativo e rompe gli schemi, in quanto l’Hub è di fatto un centro di competenze specialistico e dinamico, che capitalizza all’interno dell’Amministrazione le esperienze maturate nella gestione della complessità e nell’innovazione dei processi legati alla programmazione comunitaria. Attraverso il costante riferimento al binomio evoluzione-adattamento, interpreta le esigenze del territorio e traduce gli indirizzi strategici in azioni amministrative innescando un processo continuo di miglioramento e di innalzamento della capacità dell’ente di predisporre ed attuare una strategia unitaria di sviluppo urbano e territoriale, assicurando servizi di qualità ai cittadini, alle imprese ed al partenariato economico-sociale e facilitando la verifica dei risultati e degli impatti.
L’Hub della Rigenerazione Urbana, così delineato, può diventare anche una struttura di Advisory, che facilita azioni di gemellaggi amministrativi, con scambi di esperienze e buone prassi. E’ una struttura di management replicabile in diversi contesti e permette di implementare le soluzioni più adatte per affrontare le sfide derivanti dagli input programmatici regionali, nazionali ed europei. Un approccio che parte dalla certezza dell’assenza di idee definitive, in un contesto in continuo mutamento ed interessato da transizioni strutturali (digitale in primis) che rendono obbligatoria la definizione delle abilità da trasferire, capaci di cogliere e vincere le sfide del presente.
L’ufficio si pone quindi come cabina di regia decentrata per il PNRR per facilitare/snellire la messa a terra dei progetti. L’ulteriore sfida è quella di velocizzare gli investimenti pubblici nel rispetto dell’approccio ESG (Environment, Social and Governance) con un focus sulla sostenibilità multilivello e di essere il riferimento per la cittadinanza attiva e per gli stakeholder presenti sul territorio, in modo da poter formare partenariati strategici ad alto impatto sociale.