Nicoletta Levi

Dirigente Servizio Politiche di Partecipazione e Servizio Comunicazione e Relazioni con la città
AUTOCANDIDATURA
Comune di Reggio Emilia
Regioni - Enti locali e loro unioni
SITUAZIONE DI PARTENZA

A partire dal 2015 – dopo la fine dell’esperienza delle Circoscrizioni comunali – Reggio Emilia sta sperimentando un modello di città collaborativa, con il progetto “QUA_quartiere bene comune”, basato sulla realizzazione di azioni di innovazione urbana che nascono e vengono sviluppate grazie alla collaborazione tra il Comune e le comunità dei quartieri, formalizzati in accordi di partenariato pubblico-privato-comunità. Il progetto nasce dall’esigenza di mantenere il dialogo centro-periferia, superando le tradizionali modalità dei percorsi di partecipazione circoscritti e valorizzando le comunità come risorse in grado di contribuire alla definizione degli obiettivi di policy e a alla loro realizzazione attraverso azioni e servizi di prossimità che generano inclusione, sviluppo e sostenibilità e che valorizzano i quartieri come luoghi di opportunità per tutti. La sfida che ci siamo trovati ad affrontare è stata quella di cambiare l’approccio di partenza, generando un nuovo modello di sviluppo basato sulla collaborazione pubblico-privato, mettendo in discussione i processi di produzione e programmazione delle policies in primis, quindi ruoli e sedi decisionali, procedure, tempi e output, il modello di decentramento di servizi e attività verso la comunità. Si è trattato di creare un equilibrio tra partecipazione e programmazione, sperimentando nuove modalità di lavoro interfunzionali, anche all’interno dell’Amministrazione, capaci di mettere in rete competenze, saperi tecnici e contributi delle comunità. L’esigenza di mettere a valore i quartieri e la collaborazione come direzione di lavoro, è stata confermata, a maggio 2020, dal questionario online “Reggio Emilia, come va?”, prima tappa del percorso di ascolto sul tema dell’emergenza sanitaria a cui hanno risposto quasi 5.000 cittadini e che ha fatto emergere sostenibilità, prossimità e cura delle persone come temi principali su cui lavorare, valorizzando anche il senso di appartenenza dei cittadini alle loro comunità.

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COSA È STATO FATTO

“QUA_quartiere bene comune” ha cambiato le modalità di relazione tra amministrazione e cittadini generando soluzioni di innovazione amministrativa. In primis è stata istituita una nuova figura professionale, l’architetto di quartiere, in grado di individuare, abilitare e gestire le relazioni di comunità garantendo un rapporto costante tra il quartiere e il Comune. L’approccio strategico complessivo del progetto è stato quello di partire dai bisogni dei territori e generare, attraverso la collaborazione dei cittadini, soluzioni anche fuori standard, che prevedessero la cogestione degli stessi con nuove modalità di partnership pubblico-privato. In questo senso, sono stati sviluppati progetti di servizi innovativi di prossimità (spazi e reti di comunità e trasformazione dei Centri Sociali in Case di quartiere, luoghi di socialità e servizi nei quartieri), sperimentazione di usi temporanei di spazi e parchi pubblici restituendo luoghi di valore storico e architettonico alla città (Villa Levi, Giardino di Gabrina, Reggia di Rivalta, Palazzo Vecchio), co-definizione di itinerari verdi (città dei sentieri), soluzioni per ridurre il digital divide (Coviolo wireless), azioni di rigenerazione urbana del patrimonio pubblico (Botteghe di quartiere) e valorizzazione del protagonismo civico per la valorizzazione del volontariato civico (R+). Questi sono solo alcuni dei progetti che traducono l’approccio di fondo alla città collaborativa, con l’obiettivo di alimentare le capacità delle comunità di auto-organizzare le risposte ai propri bisogni, trasformandosi da soggetti di intervento pubblico ad attori protagonisti di soluzioni innovative che hanno contributo a proporre, disegnare, gestire, valutare. Tutti i progetti collaborativi nei quartieri trovano poi sintesi e riferimento per la città nel Laboratorio Aperto ai Chiostri di San Pietro, hub di innovazione sociale in cui le attività periferiche più innovative vengono studiate per verificarne la replicabilità su scala cittadina.

ADERENZA AL PREMIO

“Qua_quartiere bene comune” si basa su un approccio nuovo per la pubblica amministrazione – alla base del concetto di Città collaborativa – che prevede uno spostamento del centro delle decisioni dall’interno all’esterno della stessa, spostando il luogo della progettazione e le modalità di gestione dei progetti e delle azioni e valorizzando le comunità e i territori, nella direzione dello sviluppo di azioni di prossimità. In questo senso abbiamo “rotto gli schemi” sia interni all’Amministrazione – sviluppando gruppi di lavoro trasversali alle policy e uscendo dalla sola logica degli strumenti di programmazione standard – sia esterni – chiedendo ai cittadini non solo di mettersi in gioco nell’esprimere bisogni ma contribuendo alla progettazione e alla gestione di soluzioni agli stessi – generando un nuovo stile di relazione tra amministrazione e cittadini, soggetti che mettono in campo risorse per generare soluzioni nuove, uscendo appunto dal tradizionale schema “bisogno – servizio”. Inoltre anche la comunicazione di questo progetto ha scelto un approccio collaborativo dando vita ad un progetto – il blog “quaderno” – in cui i cittadini e i progetti realizzati insieme sono protagonisti della narrazione e dello storytelling in prima persona.