Giuliana Piandoro

Dirigente Area "Servizi Amministrativi alle Imprese e Regolazione del Mercato"
AUTOCANDIDATURA
Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura dell’Umbria
Regioni - Enti locali e loro unioni
SITUAZIONE DI PARTENZA

La Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura dell’Umbria (di seguito CCIAA) è nata nel 2021 dall’accorpamento delle CCIAA di Perugia e Terni. Essa continua ad operare attraverso servizi amministrativi, anagrafici e promozionali, ma non più in ambito provinciale bensì regionale. E’ al servizio delle oltre 90.000 imprese esistenti nella regione Umbria
E’ suddivisa logisticamente su due sedi principali, Perugia e Terni in analogia con le preesistenti sedi provinciali, e due uffici distaccati dove c’è solo una persona. Complessivamente impiega circa 110 unità di personale di cui tre dirigenti. Si tratta quindi di un ente di piccole dimensioni ma nel panorama delle Camere di commercio rappresenta invece una realtà mediogrande.
Nell’Area “Servizi Amministrativi alle Imprese e Regolazione del Mercato” lavorano 40 persone quindi il 36% del totale ed erogano tutti i servizi alle imprese, siano essi anagrafici (iscrizione al Registro delle Imprese e agli albi), amministrativi (metrologia legale, protesti, sanzioni, brevetti) o di sportello (certificazioni, rilascio dispositivi digitali, documenti per l’export, vidimazione libri sociali ecc…).
L’esigenza è quella di integrare le due preesistenti strutture le quali, a fronte di un paniere abbastanza omogeneo di servizi, hanno modalità e prassi significativamente diverse e sono permeate da culture organizzative molto differenti.
Principali criticità sono emerse da subito:
– Età media dei lavoratori molto elevata, il 70% è nella fascia 51-60 anni. Ciò a causa del blocco del turnover protrattosi per anni. A ciò si deve anche l’alta presenza di permessi ex L. 104.
– Relazioni interpersonali fondate sulla reciproca diffidenza, amplificata dalla scarsa conoscenza fra colleghi delle due sedi;
– Periodo di accorpamento caratterizzato da un massiccio ricorso allo smartworking a causa della Pandemia;
– Scarsa attitudine o propensione al gioco di squadra, percependosi ancora come due squadre separate e a tratti antagoniste, e resistenza al cambiamento.
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COSA È STATO FATTO
Da subito il mio approccio è stato quello di pensare in “ambito regionale” cercando di abbattere gli steccati mentali dei confini provinciali. Per questo la struttura organizzativa dell’area è stata ridisegnata secondo un modello per tipologia di servizio e non per sede.
Pertanto sia alle posizioni organizzative che ai responsabili d’ufficio è stato assegnato un perimetro di lavoro regionale (la PO dei Servizi anagrafici ha competenza sia sugli uffici di Perugia che di Terni che seguono l’anagrafe delle imprese, analogamente la PO dei “Servizi al pubblico” e così per gli uffici).
Questo sulla carta. Per far “passare” tale approccio e creare condivisione intorno a valori quali la collaborazione, il gioco di squadra, la logica del servizio al cliente che vale ancor più col cliente interno, ma anche per favorire la conoscenza e fiducia reciproca che è alla base di ogni fruttuoso rapporto di collaborazione, sono stati creati momenti di comunicazione interna e individuate situazioni critiche che è stato chiesto di affrontare solo con un approccio sistemico e collaborativo.
Per questo ho deciso di fare almeno una volta al mese una riunione di tutto il personale dell’Area, nella quale ripetere e condividere la mission e la vision dell’ente calandole sempre nel concreto del nostro specifico lavoro (es: se la mission dell’ente è incrementare il livello di digitalizzazione delle imprese cosa posso fare io addetto al rilascio della firma digitale? Proporre anche le opportunità del Cassetto Digitale). Lentamente anche la coscienza del proprio lavoro come parte di un tutto sta crescendo. La conoscenza reciproca è alimentata anche da momenti di autoformazione, in cui colleghi più esperti, dell’una o dell’altra sede, formano chi si deve occupare di attività per lui nuove. Si crea fiducia. Ho chiesto di affrontare improvvise criticità con interventi corali. Sto inserendo il lavoro per progetto su alcune attività. Da ultimo sto cercando di scardinare la iperspecializzazione per favorire il lavoro su più processi, così che le persone possano percepirsi valorizzate.
ADERENZA AL PREMIO
L’approccio scelto può sembrare semplice e, se vogliamo, non molto originale.
Tuttavia calandolo nel contesto rappresenta una vera a propria “rottura di schema”. Laddove ci si attende che ogni decisione o soluzione arrivasse dal vertice e si sta molto attenti a circoscrivere i propri ambiti di azione, a non condividere informazioni, a non fare cose che non siano di stretta competenza anche se fluidificano il processo, è stato chiesto più di uno stravolgimento:
– pensare in ambito territoriale diverso, per cui se telefona un’impresa viene servita, ovunque io sia;
– concepirsi come parte di una squadra più grande per cui la partita non si gioca solo nella mia porzione di campo ma ho il compito di aiutare il mio compagno a fare goal;
– rovesciare l’approccio top down mettendo in campo le proprie competenze e conoscenze e la propria proattività;
– imparare a muoversi negli spazi di autonomia del proprio ruolo, diventando confidenti nelle proprie capacità e assumendosi le responsabilità;
– abbandonare la propria zona di confort per iniziare a lavorare per progetto e a ragionare per obiettivi;
– conoscere anche il lavoro degli altri, il loro approccio al medesimo argomento, scambiare idee e soluzioni, dare fiducia e riceverne;
– soprattutto avere coscienza di qual’è la partita, piccola o grande, che la mia squadra sta giocando in questo momento, di qual è il ruolo che mi viene chiesto di giocare e scegliere se giocarlo o meno
L’auspicio è che ciò alimenti sempre più il senso di appartenenza ad un ente nuovo, favorisca una visione più ampia della singola azione, consenta di acquisire la consapevolezza che nessuno è una monade ma stiamo affrontando il cambiamento e la fatica che ne deriva con un approccio sistemico che viene spiegato e reso noto ogni volta.
La comprensione crescente del significato del proprio ruolo nel nuovo contesto organizzativo porterà ad un maggiore coinvolgimento che consentirà di modernizzare molti processi a vantaggio del sistema economico locale e anche del benessere organizzativo nell’ ente.