Alessandro Ronchi

Capo progetto informatico direzione centrale tecnologia, informatica e innovazione
AUTOCANDIDATURA
INPS
Enti centrali
SITUAZIONE DI PARTENZA

Per legge le prestazioni economiche vengono erogate dall’INPS quasi esclusivamente su domanda del cittadino: è fondamentale quindi conoscere in anticipo i propri diritti, soprattutto nei casi di potenziali integrazioni degli importi già percepiti.
Nel caso della previdenza, ad esempio, è diffusa la conoscenza del diritto alla pensione, ma non è altrettanto noto il diritto alle sue integrazioni che ne aumentano l’importo: quattordicesima di pensione, supplemento o pensione supplementare, detrazioni fiscali, etc.
I patronati in qualità di mediatori offrono servizi di consulenza specializzati e per pubblicizzare questa attività hanno coniato il termine “diritti inespressi”.
L’intermediazione dei patronati, però, non risolve il problema, perché per ragioni di privacy è sempre il cittadino a dover avviare il processo di consulenza sulla propria posizione.
A questo si aggiunge la complessità normativa, che prevede una moltitudine di servizi economici basati su requisiti reddituali difformi e non comparabili: INPS eroga circa 400 prestazioni economiche, e per le sole prestazioni pensionistiche sono oggi disponibili circa 135 differenti moduli di domanda.
L’idea del Consulente Digitale delle Pensioni nasce per risolvere il problema, innescando proattivamente il cittadino sulla base delle informazioni già in possesso dell’Istituto, fornendo un consiglio personalizzato e ritagliato su misura, in modo da semplificargli e migliorargli la vita.
L’idea di offrire un consiglio è fondamentale e disruptive, perché per timore di sbagliare ed avere responsabilità nei confronti dell’utenza spesso gli operatori di sportello evitano di dare indicazioni non certe, anche se basate su esperienza decennale.
Il consulente non è quindi solo una guida, ma anche uno strumento di innesco dell’esigenza che non sa di avere, promuovendone l’interesse e l’azione finalizzata ad ottenere una prestazione alla quale può avere diritto
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COSA È STATO FATTO
Siamo partiti prima di tutto con una ottica data driven, valorizzando il patrimonio di dati dell’Istituto, verificando la numerosità e l’impatto delle varie tipologie di prestazioni accessorie alla pensione, le domande frequenti che gli utenti fanno attraverso i vari canali (Contact Center, Front Office, Comunicazioni elettroniche).
Attraverso metodi innovativi di progettazione collaborativa (codesign) abbiamo ridisegnato la user journey dell’utente, partendo dal momento nel quale riceve una comunicazione dell’INPS che lo invita a verificare in maniera guidata la possibilità di aumentare la sua pensione.
Con l’utente al centro dell’attenzione, abbiamo pensato alla strada più semplice possibile per guidarlo verso la meta, adattando i sistemi informativi al pensionato ed al suo percorso.
Tramite verifiche ed algoritmi di intelligenza artificiale vengono infatti individuati i soggetti che potenzialmente avrebbero diritto ad una prestazione, che vengono invitati all’utilizzo del consulente digitale delle pensioni.
Questo software ha una interfaccia dialogica a chatbot, che attraverso domande e risponde guida l’utente e gli spiega come procedere nella richiesta.
Questo dialogo si avvicina alla modalità di consulenza degli operatori di sede, ed in base alle risposte dell’utente conferma il diritto oppure spiega le ragioni di un eventuale diniego, sempre in maniera comprensibile.
Un sistema di feedback continuo permette poi di raccogliere le opinioni degli utenti, e migliorare continuamente il percorso, aggiungendo spiegazioni o integrando risposte frequenti, con l’obiettivo di ridurre l’accesso al contact center telefonico o agli sportelli fisici di sede, e fornire il servizio 24 ore su 24 in maniera rapida ed immediata.
ADERENZA AL PREMIO
L’approccio utilizzato è molto innovativo per il nuovo rapporto che instaura con gli utenti più deboli, che non sanno di avere diritto ad una prestazione economica.
Abbiamo sfruttato le più recenti tecnologie per superare il problema dei diritti inespressi semplificando l’interazione con l’utenza.
Nonostante la digitalizzazione della pubblica amministrazione abbia compiuto passi enormi, riducendo progressivamente la burocrazia ed i pain point necessari per ottenere una prestazione, non è finora stata in grado di alterare il flusso di base delle richieste.
*Si ritiene, a torto, che un cittadino inattivo sia un cittadino soddisfatto.*
Lo scopo di questo progetto è stato quello di realizzare un processo nuovo, applicabile anche ad altri ambiti oltre a quello pensionistico, che diminuisca il divario esistente tra l’utente informato e quello inattivo, spesso più fragile, che massimizzi l’efficacia delle norme garantendone la più estesa ed uniforme applicazione possibile.
Oltre al cambio di paradigma, anche lo stesso approccio di progettazione ha imposto un ripensamento complessivo della user journey, eliminando il ricorso a linguaggi burocratici difficili da interpretare o moduli troppo complessi da compilare.
Se il sito istituzionale dell’ente non può certo esimersi dalla precisione e dal dettaglio normativo, il consulente digitale rappresenta un “contatto amico” che spiega le cose in maniera chiara e semplice.