Partecipazione e cittadinanza attiva
Diseguaglianze - Pari opportunità - Inclusione
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Diseguaglianze - Pari opportunità - Inclusione

BeComE (Borghi e Comunità Energetiche)

Energia equa e solidale per tutti
Partner: Legambiente, Kyoto Club, AZZEROCO2
Comune di Serrenti
Regioni - Enti locali e loro unioni
DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Serrenti, piccolo Comune sardo è stato precursore nell’avvio di iniziative di smart city e di economia circolare tra Comuni medio-piccoli della Regione Sardegna. Obiettivo del Comune, negli ultimi anni, è stato quello di promuovere l’autoconsumo di energia pulita nei propri edifici pubblici, con particolare riguardo a quella derivante dagli impianti solari fotovoltaici, realizzati dall’amministrazione comunale e da essa direttamente gestiti. Su questo indirizzo l’amministrazione e l’ufficio tecnico manutentivo ha realizzato già dal 2010 progetti pionieristici sperimentali sulle micro-reti ad autoconsumo collettivo usando energia verde, nodi dislocati nel territorio comunale. Un’eccellenza che LEGAMBIENTE KYOTO CLUB e AzzeroCO2 ha premiato, candidato per la Sardegna Serrenti con altri 14 borghi più belli d’Italia nel progetto BeComE. Sia avvierà uno studio pilota sulle CER, con particolare cura verso le persone svantaggiate, rendendola una CERS “Comunità Energetica Rinnovabile Solidale”

OBIETTIVI DELLA SOLUZIONE

Le CER, introdotte in Italia nel 2020 con l’art. 41 bis del decreto Milleproroghe, rendono finalmente possibile lo scambio comunitario di energia rinnovabile, consentendo a cittadini, amministrazioni, piccole imprese e realtà locali di farsi protagonisti della rivoluzione energetica, distribuendo vantaggi ambientali, economici e sociali sui territori: dall’abbattimento delle emissioni climalteranti alla riduzione dei costi in bolletta, fino al contrasto alla povertà energetica.
«Quella delle comunità energetiche è una rivoluzione che, grazie al PNRR, investe del ruolo di protagonisti di noi piccoli Comuni, offrendo l’opportunità di realizzare un salto in avanti nella sostenibilità ambientale, ma anche in termini di coesione comunitaria e di pratiche sociali innovative. Soprattutto, una possibilità concreta di fare all’interno dei nostri centri, per troppo tempo considerati marginali, il motore propulsore di una transizione necessaria al rilancio del Sistema Paese

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