Studio MaNu – Maternità e Nutrizione – Studio clinico longitudinale, randomizzato a due bracci paralleli, controllato, per valutare l’efficacia di un intervento di educazione alimentare nella gravidanza fisiologica

Partner: Fondazione Ospedale Alba-Bra, Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche dell’Università di Torino, Aca Associazione Commercianti di Alba, Ascom di Bra
Azienda Sanitaria Locale CN2 Alba-Bra
Strutture della sanità pubblica e privata
https://www.aslcn2.it/
DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Lo studio MaNu è un esempio virtuoso di attività di ricerca svolta in piena sinergia tra operatori sanitari, pazienti e collaboratori esterni, per promuovere la nutrizione come strumento di prevenzione e sicurezza alimentare.

L’intervento educazionale è sviluppato in:

  • 3 incontri di gruppo (5-10 donne) con cadenza settimanale (primo incontro alla 12°-17° settimana di gravidanza) presso l’Ospedale Michele e Pietro Ferrero a Verduno;
  • 1 incontro di gruppo alla 19°-24° settimana di gravidanza, presso idonei locali della ristorazione messi a disposizione da soggetti resisi disponibili in forma gratuita (aspetto che sottolinea la vocazione gastronomica del territorio).

Gli incontri hanno come tematica:

  • Importanza dell’alimentazione in gravidanza;
  • Il pasto sano;
  • Fabbisogni e gestione del peso corporeo;
  • Esperienza in cucina: show-cooking e lezione di cucina;
  • Alimentazione nel post-parto ed esempi pratici per l’applicazione delle informazioni acquisite nelle lezioni precedenti.
OBIETTIVI DELLA SOLUZIONE

Lo scopo dello studio MaNu è valutare l’efficacia di un intervento di educazione in gravidanza attraverso il monitoraggio dell’aumento ponderale totale a fine gestazione nelle donne sottoposte a intervento educazionale, rispetto a un gruppo di controllo, a cui viene fornita brochure con informazioni e consigli nutrizionali ad hoc. Gli outcomes secondari sono la misurazione dello stress ossidativo attraverso il dosaggio di biomarker urinari, la valutazione dei consumi alimentari e della qualità della vita attraverso questionari validati e l’incidenza di complicanze materne/neonatali. Per dimostrare l’efficacia dell’intervento, dovranno essere arruolate 186 donne (1:1) in 2 anni, seguiti da 1 anno di follow-up. L’impatto sul territorio prevede il coinvolgimento come parte attiva anche di imprenditori e ristoratori che contribuiscono al percorso di ricerca sanitario, per la formazione di buone pratiche di cucina per le donne in gravidanza.

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