Mariuccia Rizzuto

Componente del Board di Progetto (Massimo Robiony, Elisabetta Ocello, Eupragma e Direttivo HORMA)
AUTOCANDIDATURA
HORMA – HORMA – Health and Operating Room Management Association
Associazioni riconosciute e fondazioni
SITUAZIONE DI PARTENZA

Cos’è la Società 5.0? È la società super intelligente a cui ci dobbiamo ispirare, come afferma M. Fukuyama (2018): una comunità dove le esigenze sono personalizzate, differenziate e rispettate, distribuendo beni e servizi nelle quantità richieste, alle persone che ne hanno bisogno, nel momento del bisogno. I cittadini ottengono così servizi di qualità, godono di una vita confortevole e vigorosa, nel rispetto delle differenze di età, genere, provenienza geografica, lingua e cultura, orientamento religioso. Una società comunità-centrica, orientata al benessere, guidata da innovazione tecnologica, economica e socioculturale. Abbiamo voluto applicare tale filosofia di pensiero al contesto sanitario e, nello specifico, alla SOC Clinica di Chirurgia Maxillo Facciale dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale (FVG) in un periodo di forte cambiamento e rivoluzione dettato dalla pandemia da Covid-19. L’ esigenza è stata quella di sopperire alle mancanze dovute alla pandemia e di riflettere sul significato di presa in carico globale del paziente. Il sistema sanitario è un organismo complesso, così come l’essere umano. Un sistema complesso non si può valutare separandone le componenti, perché sono mutevoli, dinamiche e connesse; deve essere osservato nella sua interezza, nelle sue parti e nelle loro interazioni. Abbiamo quindi osservato l’organizzazione della SOC nella sua totalità, identificando il valore per il paziente e comprendendo se tale valore viene raggiunto con l’integrazione di hard (mediche, tecnologiche, organizzative, gestionali) e soft skills (comunicazione, relazione, intelligenza emotiva, leadership, adattamento, resilienza, intraprendenza, creatività, problem-solving, decision-making, team working). Board: Massimo Robiony, Professore Ordinario/Direttore SOC Clinica Chirurgia Maxillo Facciale; Elisabetta Ocello, Esperta in Miglioramento Organizzativo in Sanità e Project Manager, Eupragma, Direttivo HORMA Health & Operating Room Management Association

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COSA È STATO FATTO

Le soluzioni adottate si ispirano al pensiero di un modello ideale di ospedale a misura di paziente; un luogo di speranza, prevenzione, guarigione, cura, accoglienza e serenità, basato sulla sinergia tra visione clinica, organizzativo-gestionale e tecnologico-innovativa: 2018 Progetto Smart Videosurgery, Easy teleteaching and Fast teleassistance. 2021 Progetto Post-Covid OM (FISR): tele-visita per follow up; diagnosi precoce del cancro testa collo e azioni umanitarie; tele-consulto hub e spoke in emergenza per il paziente con trauma craniofacciale/politrauma. 2022 Formazione annuale sul campo per il lavoro di team e il cambiamento, iniziata con una attività fuori dal contesto sanitario per rompere gli schemi. Svoltasi in una scuola di cucina, si è concretizzata preparando un menù completo (antipasto, primo, secondo, dolce) per tutto il team (24 persone) in 3 ore, utilizzando al meglio le materie prime disponibili (riduzione degli sprechi) e creando coerenza tra le portate. I partecipanti dovevano pensare e preparare un menù che avrebbero loro stessi degustato. I micro-team sono stati creati ad estrazione garantendo la multi professionalità (medico, infermiere, amministrativo, specializzando). La portata è stata assegnata in modo casuale. Al termine della cena abbiamo riflettuto sull’esperienza riguardo a organizzazione, clima e relazione. La formazione è proseguita con: 1 incontro per rivivere l’esperienza outdoor e paragonarla al flusso del paziente (accoglienza, prericovero, surgery, degenza, dimissione, follow up e territorio); incontri di brainstorming per espletare le criticità di organizzazione, competenze, comunicazione e relazione: ognuno poteva esprimere il proprio pensiero. Tali incontri permetteranno di selezionare i problemi secondo criteri di priorità condivisi e attivare 5 progetti di miglioramento volti a sperimentare soluzioni proposte dal team, supportate da una fase di analisi e pianificazione utilizzando tecniche di Lean & Project Management.

ADERENZA AL PREMIO

Propensione al cambiamento e all’innovazione: le abilità imprescindibili per ridisegnare la Sanità come luogo di benessere e cura, fondato su centralità della persona; tecno-umanizzazione (sinergia tra intelligenza umana, tecnologia e innovazione) e cooperazione tra PA, Università e Impresa. La Sanità deve essere concepita come driver di crescita, in cui l’invecchiamento attivo diventa il fine socio-strategico per ridisegnare paradigmi organizzativi tradotti in flussi operativi salute-correlati e concepiti rispettando il senso della Medicina a 5P: Partecipativa, Personalizzata, di Precisione, Preventiva, Predittiva. Abbiamo voluto innescare il cambiamento e creare le basi per applicare tale pensiero all’interno della nostra struttura operativa. Siamo partiti nel 2018 con il desiderio di dare un nuovo volto alla Sanità, attraverso l’esperienza di una piccola unità che attua soluzioni snelle per risolvere problemi complessi: abbiamo metaforicamente riaperto armadi chiusi da tempo e rinnovato i contenuti fuori moda. Attraverso il potenziamento del team abbiamo voluto accrescere il valore per il paziente, ispirandoci al filosofo James Carse (1996) che spiega la distinzione tra gioco finito e gioco infinito. L’obiettivo del gioco infinito è crescere e migliorare: gli unici concorrenti siamo noi stessi. Pertanto, la partita non finisce mai, il miglioramento è continuo. Le soluzioni adottate ci hanno permesso di fare il salto di qualità, agendo attraverso team multi-specialistici e multi-professionali, valutando le situazioni in modo sistemico e non frammentato. L’obiettivo è garantire prestazioni sanitarie accessibili, inclusive, riconoscibili sul territorio, a misura del paziente, delle sue esigenze e abitudini di vita: un sistema che orienta e accompagna la persona nel suo percorso di cura, evitando prestazioni e percorsi inappropriati. Le attività realizzate possono essere condivise e messe in atto dall’intero sistema salute.